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Esame da avvocato: come scegliere i codici ed affrontare la preparazione


Se sei finito/a qui, quasi sicuramente ti accingi ad affrontare per la prima (e ti auguro ultima) volta l'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di Avvocato.
Ebbene sì, i 18 mesi di pratica legale, che sembrava non dovessero finire mai, sono passati in fretta, al punto da spingerti a chiederti: "Ehi, cos'ho imparato? basterá a superare l'esame?".
Datti una sola riposta: "Sì"!
Anche se il sistema ci ha ormai avviliti e convinti di non valere nulla, al punto che lavorare senza alcuna retribuzione ci sembra quasi più di quello che meritiamo, 18 mesi di effettivo contatto con la realtà giuridica, con la redazione di atti e con casi pratici sono un'ottima base di partenza.

La buona notizia è che siamo ancora a settembre, quindi questi mesi potranno essere fruttuosamente dedicati alla preparazione della temuta prova.
Ma come farlo al meglio?
La prima cosa di cui occuparsi è la scelta dei codici. Una volta in possesso degli stessi, potrai iniziare la preparazione vera e propria!

Quanto ai codici, è fondamentale ricordare che per quest'anno sono ancora ammessi quelli annotati con la giurisprudenza, che includono appunto le massime giurisprudenziali, utilissime per estrapolare i principi fondamentali che caratterizzano gli istituti.
Un buon codice le raggruppa in maniera non casuale, ma sistematica, consentendoti così di ricostruire i punti chiave degli istituti senza perdere tempo prezioso.
La scelta è fondamentale, i codici sono gli unici strumenti a disposizione in sede di esame. 
È per questo che, a mio parere, occorre utilizzare dei testi con i quali si ha già una certa confidenza, che magari hai utilizzato nel corso della pratica legale e che ti piacciono.
Io ho scelto quelli editi da Cedam, in quanto ho una vera adorazione per il celeberrimo Cian-Trabucchi, di Diritto Civile, che spesso mi è stato molto utile nella redazione degli atti, durante il periodo di pratica legale.
Ho acquistato sia i codici civile e penale, che quelli di procedura civile e penale; tuttavia sconsiglio l'acquisto di questi ultimi, in quanto non indispensabili.
(Nei giorni seguenti scriverò una recensione dettagliata dell'opera, se ti interessa iscriviti al blog inserendo il tuo indirizzo e-mail nell'apposito spazio, o seguimi su Google+!)

Quanto alla preparazione materiale delle prove, il consiglio principale è: SCRIVERE, SCRIVERE E SCRIVERE! 
L'universitá ci ha insegnato solo a parlare, ci ha inculcato la teoria ed un metodo di studio che non servirà a nulla in relazione a questa prova.
Paradossalmente nemmeno la pratica legale è utile, da sola, a redigere dei buoni pareri ed un valido atto.
Questo perchè, se l'universitá ha insegnato tanta teoria, la pratica legale è troppo...PRATICA!
I pareri da redigere in sede di esame devono dimostrare sia che lo scrivente conosca gli istituti, ma altrettanto che sia in grado di ragionare sul caso concreto, per raggiungere la miglior soluzione.
Dal punto di vista della preparazione riguardo alla teoria, il Codice Annotato con la giurisprudenza, ancora utilizzabile quest'anno, ti è amico! 
Alla conoscenza di base, che si presuppone tu possieda, potrai unire i principi estrapolati dalle massime giurisprudenziali, la cui lettura ti riporterà in mente i concetti studiati negli anni dell'università.
Di conseguenza non occorre dedicare questi tre mesi ad uno studio matto e disperato dei manuali o dei compendi, ma familiarizzare con il codice ed applicare i principi a casi pratici.
Utilissimo, in questo senso, è esercitarsi a casa a svolgere atti e pareri. In questo modo ripeterai la teoria, ma nel contempo ti abituerai a scrivere.
Ti faccio un esempio: scrivendo un parere sull'affidamento del minore in seguito a separazione dei genitori, potrai ripassare l'istituto e nel contempo applicarlo ad una situazione ben precisa, delineata dalla traccia.
I miei consigli sono tre:
- svolgi il parere o l'atto utilizzando solamente i codici che porterai con te in sede di prova scritta, senza aiutarti con i manuali o con internet. Così ti metterai alla prova ed imparerai ad "arrangiarti" con quello che hai.
- solo dopo aver svolto il parere a modo tuo, leggi la soluzione svolta dall'autore dello stesso. Se differisce dalla tua, non disperare, ma approfittane per ripassare la teoria su un libro di testo, così da prepararti al meglio e colmare eventuali lacune.
- se, come me, hai la fortuna di non essere solo in quest'avventura, confrontati con un amico. L'ideale è svolgere entrambi lo stesso parere, cosicchè possiate correggerlo reciprocamente. Tu correggerai quello svolto dal tuo amico e viceversa. Questo è un ottimo metodo per affinare la scrittura, l'esposizione, e per correggere eventuali errori di diritto. 
Affinchè quest'operazione sia proficua, però, accertati di avere amici sinceri, senza peli sulla lingua, che ti dicano se hai scritto un abominio. 
Io mi sono esercitata in questo modo, sia io che la mia compagna di studio abbiamo superato le prove scritte. Inoltre, nonostante ce ne siamo dette di tutti i colori in fase di correzione reciproca degli elaborati, siamo ancora amiche! 

In commercio esistono moltissimi testi di atti e pareri svolti. Puoi anche affidarti a siti internet, quali Altalex o Saranno Avvocati (gestito dalla casa editrice giuridica Simone), sui quali si trovano diverse tracce.
Io stessa, nelle settimane seguenti, proporrò su questo blog alcuni pareri ed atti svolti da me, sulla base di tracce estrapolate dai manuali editi da Cedam.

Personalmente non ho seguito alcun corso di preparazione all'esame, nè privato, nè tenuto dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, pertanto non posso pronunciarmi sull'effettiva utilità degli stessi.

Atto dopo atto, parere dopo parere, arriverà Dicembre, e con lui i famigerati tre giorni di fuoco delle prove.
Adesso è a ancora presto per parlarne, ma a Dicembre ti racconterò la mia esperienza ed il modo in cui ho affrontato l'esame.
A presto!




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